Mi sono candidato perché credo che ognuno di noi possa fare qualcosa per migliorare il mondo dove viviamo.

Penso che la generazione dei quarantenni, e nello specifico quella di questo tempo, ha la responsabilità gravosa di cambiare tante cose.

Cambiare la politica e farla tornare al livello dei cittadini, cambiare i cittadini e farli interessare della cosa pubblica.

Viviamo un tempo in cui sembra ci sia un disegno feroce e perfetto per isolare le persone, allontanarle, renderle solitarie e schiave.

Anche la politica, non esente da gravissime colpe, è vittima di questo declino valoriale.

Il termine politica, se torniamo alle origini della civiltà evoluta, è denso di nobili contenuti etici che vogliono fare in modo che pochi si occupino con successo del bene di tutti. Negli anni lo spettacolo spesso ignobile della politica Italiana ha descritto esattamente il contrario.

Io penso che l’unico sistema per cambiare direzione sia una rivoluzione dal basso… in cui ogni cittadino si renda responsabile e si impegni per un piccolo “cerchio” che lo circonda.

Se chiedo a chiunque se ama i propri figli o i propri cari penso che la risposta sia scontata ed affermativa.

Allora mi chiedo perché, immaginando la società come sfere concentriche, non sia lecito per ognuno occuparsi secondo la propria possibilità di qualcosa di appena più lontano dei propri affetti. Penso ai propri vicini di casa, al proprio condominio, al proprio isolato, al proprio quartiere e così via.

Paolo Bozzi - Candidato al Consiglio Comunale di Viterbo - 10 Giugno 2018Questo è stato il mio percorso. Provare a migliorare qualcosa che mi circondava iniziando dalle mie competenze professionali, coinvolgere altre persone ed altre professionalità, fare da collante e da organizzatore.

Ho la soddisfazione e l’orgoglio di averci provato tante volte ed in alcuni casi aver avuto un grande successo.

La politica e Fratelli d’Italia fanno parte della ricerca di “una sfera più ampia” e con se la ricerca di poter partecipare ai lavori amministrativi della mia città.